La medicina del futuro deve passare da una visione epidemiologica e statistica della malattia (base della EBM: evidence based of medicine), ad una personalizzata, basata sulla fisiopatologia della malattia; da un approccio al paziente di tipo specialistico e riduzionistico, ad uno di tipo generale e sistemico; da una prevalenza della genetica anche multifattoriale, ad una prevalenza dell’epigenetica ove l’ambiente in senso lato e la frenesia della vita moderna sono fortemente condizionanti.

È necessario un nuovo modello di essere umano nella sua complessità ove gli interventi farmacologici e non devono intervenire armonicamente sull’individuo e la medicina dei sistemi può soddisfare questa necessità. Questo soddisfa la unicità dell’organismo umano e solo in coerenza con la complessità si possono curare malattie multifattoriali come le malattie cardiovascolari, neurodegenerative, autoimmunitarie, metaboliche e in genere tutte quelle legate all’invecchiamento.

Questo nuovo approccio della Medicina non deve essere differente perché antitetico all’attuale, ma espressione delle diverse possibilità offerte dal sapere medico-scientifico per arrivare all’elemento unificante e caratterizzante di questa nuova visione: la centralità del paziente come persona integrata di mente, corpo e spirito, inserita nel suo ambiente socio-culturale-economico.

La medicina dei sistemi rappresenta il modello più convincente per interpretare la salute e la malattia, soprattutto attraverso la Medicina Preventiva e quando si rompe il delicato equilibrio tra salute e malattia, solo un intervento terapeutico complesso e ordinato, può riportare in sistema organismo in omeostasi.

“Il dottore del futuro non darà medicine, ma invece motiverà i suoi pazienti ad avere cura del proprio corpo, alla dieta ed alla causa e prevenzione della malattia.” 

Thomas Edison